È importante sottolineare come gli aspetti emotivi abbiano una rilevanza fondamentale nella riuscita dell’intervento di chirurgia bariatrica e nel mantenimento del calo ponderale; la sola azione chirurgica non riesce, infatti, a modificare a lungo termine quegli atteggiamenti disfunzionali che sono stati la causa del rapporto problematico con il cibo.
Le Linee Guida consigliate e adottate dalla “Società Italiana Chirurgia dell’Obesità” (S.I.C.OB.) individuano, come primo passo, proprio quello di eseguire una valutazione psicodiagnostica (oltre a quelle delle altre discipline coinvolte) atta ad individuare non solo le caratteristiche di personalità del paziente ma anche le eventuali controindicazioni specifiche per la chirurgia bariatrica.
La valutazione dello stato mentale del paziente ha come obiettivi il riconoscimento di disturbi psichiatrici maggiori che potrebbero rappresentare delle controindicazioni all’intervento di chirurgia bariatrica e il riconoscimento di tratti di personalità, comportamenti e disturbi psicopatologici minori associati all’Obesità che potrebbero condizionare negativamente nel post-operatorio.
Gli strumenti d’elezione con cui si realizza la valutazione psicologica sono rappresentati dal colloquio clinico e dall’indagine testistica o psicometrica, volti ad approfondire la storia di vita del paziente comprensiva di un’approfondita indagine sulle abitudini alimentari, sui disturbi psichiatrici maggiori, la capacità di fornire un consenso informato all’operazione chirurgica, la motivazione ed eventuali aspettative irrealistiche nei confronti dell’intervento.
L’intero processo di valutazione non deve essere solamente finalizzato a fornire l’idoneità o meno a sottoporsi all’intervento ma un processo di presa di coscienza da parte del paziente delle proprie criticità e un invito a prendersene cura con l’intento di renderlo responsabilmente idoneo all’operazione. In caso di indicazione di un percorso psicoterapico da effettuare prima di sottoporsi ad intervento il paziente è chiamato a comprendere l’importanza per la propria salute generale della risoluzione di una sintomatologia caratterizzata da comportamenti pericolosi sul piano clinico oltre al rafforzamento del senso personale di autoefficacia e di padronanza essenziali per una buona compliance nel post-operatorio.
Il processo valutativo deve quindi intendersi come un breve percorso di presa in carico preliminare ad un eventuale percorso psicoterapico nel pre-operatorio o nel post-operatorio al fine di rafforzare i risultati ottenuti con l’intervento e garantire al paziente risultati duraturi e costanti nel tempo.
Nel periodo post-operatorio emergono tante difficoltà per il paziente sottoposto a intervento bariatrico perché inizia una nuova vita e ci si ritrova con un corpo “nuovo” da gestire. Innanzitutto, nell’immediato post-operatorio il paziente deve re-imparare a mangiare attraverso dieta con un regime alimentare molto rigido, ma poi subentrano anche altre difficoltà perché c’è un corpo che cambia, un corpo che dimagrisce e che il paziente può anche non riconoscere.
E’ chiaro, quindi, come il ruolo dello psicologo sia fondamentale, oltre che nella valutazione dei possibili criteri di esclusione dalla possibilità di intervento, anche nell’individuazione delle caratteristiche di personalità del paziente, soprattutto in termini di risorse, al fine di contribuire al successo dell’intervento, inteso come risultati a lungo termine, attraverso un trattamento multidisciplinare.
Per ulteriori informazioni:
Dott.ssa Luisa Fornari
Psicologa clinica
Specialista in Psicoterapia
Terapeuta EMDR
Tel3478612658
www.luisafornari.it